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Il 2025 si sta rivelando un anno complesso ma anche ricco di opportunità per gli investitori in Italia. Dopo un 2024 caratterizzato da forte volatilità dei mercati e da un contesto economico incerto, i primi tre trimestri del 2025 hanno offerto un quadro più definito, con alcuni settori che hanno accelerato e altri che hanno subito un ridimensionamento.

Analizzare oggi come stanno andando gli investimenti in Italia significa guardare a più fronti: dal mercato immobiliare alle startup innovative, dalle PMI alle nuove opportunità legate alla transizione green, senza dimenticare l’andamento delle Borse e degli strumenti finanziari.

In questa panoramica, vedremo come si sono mossi i capitali durante questa porzione di 2025 e quali settori stanno realmente trainando la crescita, con un’attenzione particolare ai dati e ai trend che possono guidare le decisioni di chi deve pianificare le prossime mosse.

Il mercato immobiliare: tra stabilità e nuove opportunità

Il mattone resta tradizionalmente uno dei settori di investimento più osservati in Italia. Dopo la frenata registrata nel 2024 a causa dell’aumento dei tassi di interesse e dell’incertezza geopolitica, il 2025 ha mostrato un parziale recupero, soprattutto nelle grandi città e nelle zone a forte attrattività turistica.

A Milano, che rimane sempre una interessante cartina tornasole, secondo i dati elaborati da Nomisma e OMI, i prezzi medi delle abitazioni sono aumentati del +2,1% nel 2025, con un mercato che ha mostrato particolare vitalità nei quartieri semicentrali e nelle aree interessate da nuovi progetti di rigenerazione urbana. Roma ha registrato una crescita più contenuta, intorno allo +0,8%, segnale di una domanda più selettiva e legata a specifiche zone di pregio.

Al contrario, in città come Torino e Genova, i prezzi hanno subito una lieve contrazione, rispettivamente del -0,5% e -1,2%, riflettendo una domanda meno dinamica e un’offerta immobiliare che fatica a rinnovarsi.

Un segmento in forte crescita è quello degli immobili turistici e delle seconde case, soprattutto in località balneari e montane. La domanda di immobili in Sardegna, Sicilia e Trentino-Alto Adige è cresciuta in media del +3,5% rispetto al 2024, trainata sia dal turismo internazionale sia dall’interesse degli investitori stranieri.

In sintesi, il 2025 conferma il ritorno di fiducia verso il mattone, ma con forti differenze territoriali: gli investimenti sono redditizi soprattutto nelle aree metropolitane e turistiche, mentre le città di seconda fascia restano in sofferenza.

Startup e venture capital: un 2025 di consolidamento

Il mondo delle startup italiane ha vissuto un 2024 difficile, con un calo significativo degli investimenti rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, i primi trimestri del 2025 mostrano un trend di consolidamento, con un ritorno di fiducia da parte dei fondi di venture capital.

Secondo i dati di Italian Tech Alliance, tra gennaio e settembre 2025 sono stati investiti circa 900 milioni di euro in startup italiane, un dato in crescita del +15% rispetto allo stesso periodo del 2024. La cifra è lontana dai picchi del 2021-2022, ma segna un’inversione di tendenza.

I settori più attrattivi restano:

  • Fintech e Insurtech, che hanno catalizzato oltre il 30% dei capitali, grazie a soluzioni legate all’AI e alla gestione dei pagamenti digitali.
  • Healthtech, con investimenti mirati su piattaforme di telemedicina e dispositivi medicali connessi.
  • GreenTech e CleanTech, che hanno beneficiato degli incentivi europei e nazionali per la transizione ecologica.

Milano si conferma il cuore pulsante dell’ecosistema innovativo italiano, con il 60% delle operazioni concentrate nell’area metropolitana. Roma e Torino seguono, ma con volumi nettamente inferiori.

Il 2025 sta dimostrando come il venture capital in Italia si stia muovendo verso una fase più matura, con meno operazioni early-stage e più round di consolidamento su realtà già validate dal mercato.

Mercati finanziari: tra volatilità e nuove prospettive

Il 2025 ha visto le Borse mondiali vivere una prima metà dell’anno instabile, influenzata dalle politiche monetarie delle banche centrali e dalle tensioni geopolitiche. L’Italia non ha fatto eccezione.

L’indice FTSE MIB, principale benchmark di Piazza Affari, a metà agosto 2025 segnava un progresso di circa +4,7% rispetto a inizio anno, sostenuto in particolare dai titoli bancari e assicurativi. Se la tendenza si confermerà anche nelle prossime settimane, il terzo trimestre potrebbe chiudere in territorio positivo, rafforzando l’idea di una Piazza Affari resiliente in un contesto internazionale ancora volatile, sostenuto dai titoli bancari e assicurativi che hanno beneficiato della stabilità dei tassi e dalla buona performance di alcune blue chip industriali.

Gli investimenti obbligazionari hanno offerto rendimenti in leggero calo rispetto al 2024, ma il mercato del BTP resta solido, con un interesse crescente anche da parte di investitori esteri grazie a rendimenti ancora competitivi.

Un trend rilevante riguarda i fondi ESG, che nei primi nove mesi del 2025 hanno registrato una raccolta netta di oltre 12 miliardi di euro, segnale di un interesse crescente verso soluzioni di investimento sostenibili.

PMI e capitale privato: un settore in trasformazione

Le piccole e medie imprese rappresentano l’ossatura dell’economia italiana e il 2025 ha mostrato segnali contrastanti.

Da un lato, l’accesso al credito resta ancora complicato, soprattutto per le microimprese. Dall’altro, cresce l’interesse del private equity e dei fondi di investimento specializzati, che hanno chiuso nei primi tre trimestri operazioni per oltre 6,2 miliardi di euro, con focus particolare su aziende manifatturiere innovative e imprese legate al Made in Italy agroalimentare.

Il nuovo contesto normativo legato al Piano Transizione 5.0 ha inoltre stimolato investimenti nelle imprese che stanno puntando su digitalizzazione, automazione e sostenibilità, aprendo opportunità concrete anche per i capitali privati.

Green economy ed energie rinnovabili: il settore più dinamico del 2025

Se c’è un comparto che nel 2025 ha dimostrato un vero boom di investimenti, è quello delle energie rinnovabili.

Secondo Terna e GSE, nei primi nove mesi del 2025 sono stati installati oltre 3,8 GW di nuova capacità rinnovabile, un record assoluto per il mercato italiano. L’eolico offshore e il fotovoltaico utility scale sono i segmenti più dinamici, sostenuti anche dai bandi PNRR e dagli incentivi nazionali.

Gli investimenti nella green economy non riguardano solo la produzione energetica, ma anche l’efficienza industriale, la mobilità elettrica e i progetti di economia circolare. Il capitale privato si sta muovendo in maniera decisa verso questo settore, attratto sia dalla redditività sia dalla necessità di allinearsi a standard ESG sempre più richiesti a livello internazionale.

Conclusioni: come leggere i primi tre trimestri del 2025

Guardando al quadro complessivo, il 2025 si presenta come un anno di stabilizzazione e rilancio per gli investimenti in Italia.

  • Il mercato immobiliare mostra segnali positivi nelle grandi città e nelle aree turistiche.
  • Le startup tornano a crescere, ma con un ecosistema più selettivo e orientato alla maturità.
  • Le Borse italiane restano stabili, con margini di crescita soprattutto nei comparti bancari ed ESG.
  • Le PMI continuano a essere terreno fertile per il private equity, pur con difficoltà nell’accesso al credito.
  • La green economy emerge come il vero traino, con numeri record negli investimenti rinnovabili.

Per imprenditori, investitori e manager, la lezione dei primi nove mesi del 2025 è chiara: l’Italia resta un mercato con grandi opportunità, ma la chiave per coglierle sta nella capacità di selezionare i settori più dinamici, anticipare i trend e affidarsi a strumenti di pianificazione e controllo di gestione sempre più evoluti.